Con i termini di Sovrappeso e Obesità si considerano due diversi livelli di un peso eccessivo come conseguenza di un AUMENTATO ACCUMULO DI GRASSO le cui cause possono essere molteplici tra cui fattori genetici, ambientali, sociali e psicologici.

E’ possibile riconoscere e classificare il sovrappeso utilizzando un semplice strumento, che è il:

BMI (INDICE DI MASSA CORPOREA) un indice che mette in relazione l' altezza e il peso di un individuo.

Parliamo di Sovrappeso quando il BMI è compreso fra 25 e 30; si parla di Obesità quando il BMI supera il valore di 30.

Il sovrappeso e l'obesità predispongono l'individuo ad un maggiore RISCHIO CARDIOVASCOLARE

Ovviamente il BMI non tiene in considerazione la REALE COMPOSIZIONE CORPOREA dell'individuo:

cioè la sua reale MASSA MAGRA o quella GRASSA per cui lo stesso BMI in due individui differenti (vedi figura accanto: due uomini con lo stesso BMI= 30) può descrivere due situazioni completamente diverse: nell'uomo a sinistra una reale situazione di sovrappeso/obesità, ma nell'uomo a destra il BMI non è un parametro sufficiente come indice di valutazione della sua reale ANTROPOMETRIA.

Quindi il nutrizionista si avvale di ALTRE DIFFERENTI metodiche di misurazione e valutazione della composizione corporea dette                                                                                          

MISURAZIONI ANTROPO-PLICOMETRICHE DI II livello:

PLICOMETRIA

BIO-IMPEDENZIOMETRIA  

CIRCONFERENZE


PERCHE' si diventa SOVRAPPESO ed OBESI ?

 

In primo luogo c'è alla base un introito energetico maggiore rispetto al fabbisogno ma

esistono altri fattori che  possono influenzare l'aumento di peso:

Fattori genetici: E’ stato stimato che il rischio di obesità nelle famiglie dei soggetti obesi è due volte superiore rispetto alla popolazione generale. 

Fattori ambientali: Pur accettando l'idea che la genetica abbia un ruolo importante nello sviluppo del sovrappeso, l'attuale livello percentuale di obesità nei paesi industrializzati non può essere imputata semplicemente ad una questione di geni. Infatti, tale epidemia di sovrappeso, sarebbe impossibile se non vi fossero fattori ambientali, come la dieta scorretta. È ormai risaputo che il peso aumenta quando le calorie introdotte superano quelle eliminate. 

Fattori sociali: Alcune culture asiatiche e africane, esaltano e perseguono il sovrappeso che considerano un segno di benessere e prosperità. Nella nostra società tale considerazione è all'opposto. Il proliferare dei fast-food e dei loro cibi ricchi in grassi saturi e poco sazianti, ha coinciso con un'impennata delle percentuali di sovrappeso. Molti messaggi dei mass media sono creati da specialisti della comunicazione che hanno molti più soldi e risorse per pubblicizzare cibi ipercalorici di quanti ne abbia chi si deve occupare di diffondere una corretta alimentazione.

Sospensione del fumo: E' stato stimato che ogni sigaretta fumata coincida con un consumo calorico di circa 15 kcal. Per cui un fumatore da un pacchetto al giorno, una volta che sospenda il fumo, si ritrova con una riduzione del dispendio energetico di circa 300 kcal. 

Riduzione dell’attività fisica quotidiana: Anche l'attività fisica gioca un ruolo chiave nello sviluppo dell'obesità. Basti pensare infatti che il sovrappeso è assente negli atleti professionisti in attività e presente negli stessi atleti che hanno interrotto le competizioni. Un luogo comune che occorre sfatare, è che l'attività fisica faccia venire più fame. È stato dimostrato che, chi svolge attività fisica regolare tende a mangiare una quabtità di cibo con contenuto calorico di poco inferiore a quello consumato. Esperienza comune, di chi si sottopone a programmi di attività fisica dimagrante, è che al temine della seduta si avverta una soppressione della fame.

Sesso: Numerosi processi fisiologici contribuiscono ad aumentare il deposito di grasso corporeo nelle donne perché il tessuto adiposo è essenziale per assicurare la capacità riproduttiva femminile.

Vita intrauterina: Un' alimentazione carente della donna in gravidanza sembra favorisca lo sviluppo di sovrappeso. Per spiegare tale associazione è stata elaborata l'ipotesi secondo cui un feto esposto a carenze alimentari, adatti la sua crescita ed il suo metabolismo alle attese di un'alimentazione carente dopo la nascita che invece non si verifica. 

Farmaci: Esistono alcuni farmaci che possono causare un aumento di peso, come antipsicotici, antidepressivi, antiepilettici, insulina, cortisonici. 

Intolleranze Alimentari: Negli ultimi anni si è inoltre ipotizzato (ma non ancora scientificamente provato!!!) che sia possibile un coinvolgimento del processo infiammatorio innescato dalle intolleranze alimentari sull'istaurarsi di una condizione di sovrappeso difficilmente controllabile con una alimentazione anche ipocalorica. Ricerche scientifiche negli ultimi anni, tra cui un lavoro del 2007 pubblicato su International Journal of Obesity, hanno dimostrato che l'infiammazione, anche di basso grado, sollecita particolari cellule immunitarie - i macrofagi presenti nel tessuto adiposo - stimolandole a produrre citochine e altre molecole in grado di provocare insulino-resistenza che di conseguenza rende difficile il dimagrimento. Ma sono ancora ipotesi che speriamo abbiano presto una validazione o smentita ufficiale !!

Disfunzioni endocrine: Al contrario di quanto si pensa, l'obesità derivante da disfunzioni endocrine è molto rara, presente in meno dell'1 % dei soggetti obesi. 

Fattori Psicologici (obesità psicogena): Il cibo viene usato come compensazione di disagi psicologici, stati ansiosi o depressivi. Occorre quindi aiutare il paziente a:

  • gestire lo stress, l’ansia, la noia, la solitudine;
  • entrare in contatto con le proprie emozioni e viverle per  uello che sono, non sempre come   situazioni di malessere e disagio;
  • curare un’autostima da sempre trascurata e resa deficitaria;
  • capire insomma che il cibo non è l’unica risposta a tutte le situazioni della vita ma che ogni individuo ha delle risorse in sé, a molti sconosciute, che bisogna imparare a riconoscere e a gestire. 

Ecco che nel gestire un percorso nutrizionale in una situazione di ansia e difficoltà emozionale è possibile (ovviamente è una libera scelta del paziente) e consigliato un Percorso di Aiuto MOTIVAZIONALE con una collaboratrice Psicoterapeuta che lavora in stretto contatto con me.